Presenti:
Marialaura De
Franceschi, Francesco Palmisano, Massimo Palmisano, Stefano Trezzi,
Silvia Sabatini, Daiana Filloramo, Federico Giunchi* e Paolo
Francica* (*auditori).
Si
spiegano innanzitutto le modalità di discussione e funzionamento di
un Gruppo di Quartiere ai due auditori presenti alla riunione,
Federico Giunchi di Zona 1 e Paolo Francica di Solaro.
Dopo
due giri di tavolo tra i presenti, al fine di decidere l’argomento
da trattare, emerge come preponderante la volontà di parlare
dell’essenza
stessa dei GdQ,
dei loro tratti salienti che si intendono conservare, di quelli che
andrebbero modificati alla luce delle attuali, inaspettate novità
politiche e del rapporto dei Gruppi con i cittadini, con gli
eletti/elettori e con tutte le altre componenti del grande “popolo”
che costituisce il MoVimento 5 Stelle.
Gli
altri argomenti proposti sono (in ordine per quantità di
preferenze):
- Gestione del rapporto con gli eletti del MoVimento, del controllo del loro operato e del come informarli sulle necessità per le quali agire
- Gestione del dibattito sui temi più squisitamente politici all’interno del MoVimento, dal semplice scambio di informazioni tra cittadini e simpatizzanti alla questione della “leadership” di Grillo
- Decisioni in merito al Bilancio Partecipativo: come essere utili ai consiglieri di zona in questo senso e valutare se il GdQ possa essere sede di decisioni in merito
- Stesura di un progetto che renda possibile ai bambini, almeno in zona, di recarsi a scuola in bicicletta in modo del tutto sicuro e sostenibile.
Si
nota come, in particolare i primi due punti, siano strettamente
correlati all’argomento di discussione prescelto, e come molti dei
presenti li abbiano formulati unitamente a quest’ultimo.
Si
procede a turno, con interventi di 3 minuti ciascuno (prende parte
alla discussione anche l’auditore Federico G.).
Marialaura:
“Mi piacerebbe
innanzitutto che il GdQ si riunisse più spesso, almeno ogni 15
giorni. L’incontro dovrebbe durare rigorosamente due ore (dalle
21:00 alle 23:00), rispettando la puntualità. Oggi, a differenza
dall’inizio, ogni argomento trattato da un GdQ può essere ripreso
e trattato da tanti rappresentanti, a tutti i livelli: in particolare
vorrei che i consiglieri di zona del MoVimento facessero di più e
rispettassero maggiormente le proposte e la volontà dei GdQ, con
quella tanto agognata trasparenza fatta di post e pubblicazioni per i
quali, ad esempio, i nostri rappresentanti nazionali sembrano non
avere ancora il tempo materiale.”
Federico:
“Sono d’accordo su
una frequenza bimensile degli incontri del GdQ, magari scegliendo un
giorno fisso della settimana, così che diventi un appuntamento sulla
cui cadenza tutti possano avere un’idea precisa. Credo che in sede
del GdQ si debba elaborare, nel giro di un certo numero di incontri,
un piano ben preciso su una certa tematica, che, quando pronto, venga
sottoposto all’attenzione dei consiglieri di zona affinché questi
si attivino concretamente per realizzarlo.”
Francesco:
“Sono d’accordo
con i primi due interventi; aggiungo che sarebbe utile sapere prima
della riunione stessa del GdQ l’argomento di cui si andrà a
parlare. Credo che ultimamente si sia creata un po’ di confusione
nell’ambito del MoVimento, e che ci sia bisogno di un nuovo punto
di riferimento per gli elettori, ad esempio una Segreteria di Zona
che faccia da collegamento tra la nostra Zona e la Segreteria
milanese.”
Massimo:
“Anche secondo me va aumentata la frequenza degli incontri. Credo
che vada conservata la natura legata al territorio dei GdQ, e che si
debba continuare a trattare argomenti che poi diventino mozioni
concrete. Quanto ai punti di riferimento, non ritengo ci sia bisogno
di altri, dal momento che si dispone di tutti i possibili mezzi di
comunicazione: mailing lists, pagine FB, ecc…”
Stefano:
“Sono d’accordo su
una maggiore frequenza degli incontri con giorno fisso, e conserverei
l’abitudine di scegliere insieme l’argomento da trattare ogni
volta, qualsiasi esso sia, dalla tematica di quartiere a quella
nazionale. Mi interesserebbe molto trovare un modo per confrontarci,
tra noi componenti del GdQ, sui temi che riguardano i “massimi
sistemi” all’interno del MoVimento, come la questione della
leadership di Beppe Grillo, del fatto se siamo d’accordo o meno sul
suo irrigidirsi nel tracciare la linea da seguire dagli eletti, e
così via.”
Silvia:
“Partirei da un paio
di definizioni: il Gruppo di Quartiere si chiama così perché è
nato come proposta ‘vicina alle persone’, sia fisicamente, come
evento che si tiene a poca distanza dalla propria abitazione, sia in
senso più metaforico, come accoglienza a tutti, compresi quegli
anziani che non dispongono di internet e devono essere informati
sulle varie attività, ad esempio, telefonicamente; tutto questo mi
sembra positivo e da conservare. Ci sono poi i vari Gruppi di Lavoro,
tra cui il GdL Attivazione, che si occupa di “attivare” nuovi GdQ
ma che qualcuno potrebbe confondere con gli “Attivisti” ... Credo
perciò si debba fare chiarezza in tutta questa nomenclatura, e
dialogare con le varie parti affinché ciascuno precisi le proprie
competenze e le renda limpide a tutti. Comunque, nel GdQ devono
emergere proposte che vanno sottoposte ai consiglieri di zona.”
Daiana:
“Non sono convinta
della necessità di aumentare così tanto la frequenza delle
riunioni, sia per una questione di impegni dei partecipanti sia per
un motivo più concreto: se si deve (come si è quasi sempre fatto
finora) elaborare delle proposte, delle mozioni, allora ritengo che i
soliti due o tre incontri per argomento siano sufficienti, e che tra
un argomento e l’altro, a meno di esigenze particolari, possa
tranquillamente passare un mese o anche più; al massimo si potrebbe
accorciare la distanza temporale tra due incontri sullo stesso tema,
in modo da non darci il tempo di dimenticare le cose da dire o già
dette. Quanto alle finalità del Gruppo, ritengo che si debba
continuare a trattare sia argomenti “bassi”, di quartiere, sia
più “elevati”, anche nazionali, ma che questi vadano portati
avanti in modi differenti, che spiegherò successivamente.”
Marialaura:
“Va bene avvicinare
incontri sullo stesso tema, decidendo alla fine del precedente la
data del successivo. Ritengo che circa 8 persone sia il numero
massimo per la buona riuscita di una discussione: se si fosse di più,
sarebbe opportuno creare un altro tavolo di lavoro, se non un secondo
GdQ che tratti lo stesso o un altro argomento. Quanto al dialogare
tra noi di “politica” o “massimi sistemi”, abbiamo a
disposizione tutti gli strumenti per farlo quando vogliamo: pagine
FB, piattaforme, mailing lists… Discutiamone lì (cercando di
separare gli scambi di mail con oggetto diverso), così da non
sottrarre tempo ed argomenti ai GdQ.”
Federico:
“E’ vero che
ciascuno ha i propri impegni, ma è anche vero che ognuno è
impegnato in giorni della settimana diversi, per cui sarebbe più
comodo stabilire un giorno fisso per le riunioni, a cui chi può e
vuole partecipa. Quanto alla nomenclatura e alle mansioni, ritengo
che i GdQ siano da considerare la “base” del MoVimento, inteso
ovviamente non in senso gerarchico, piramidale, ma più in senso
insiemistico, o meglio come un corpo in cui ciascuna parte svolge un
ruolo fondamentale: dai GdQ, dalla loro volontà, dalle loro
proposte, che sono quelle del territorio vivo, attivo e reale, devono
partire tutte le azioni che investono l’intero corpo del MoVimento,
insomma, i GdQ devono diventare gli strumenti consapevoli più
basilari del cambiamento.”
Francesco:
passa
Massimo:
“Ribadisco
l’importanza di una maggior frequenza degli incontri, anche per
garantire una certa continuità di ‘spirito’ nei confronti del
GdQ; va bene anche decidere alla fine di ciascun incontro la data del
successivo. Ritengo che la natura di legame col Quartiere sia
qualcosa che vada conservato, anche se non nego che i tempi e la
realtà politica sono cambiati, e che quindi possano esserci nuove
ambizioni per i Gruppi, di più ampio respiro.”
Stefano:
“Confermo quanto
detto prima e sono d’accordo con la scelta della data di volta in
volta. Mi piace inoltre l’idea che ha Federico del MoVimento come
un corpo unico, in cui ogni componente è unica ed essenziale nelle
sue funzioni, e sarebbe fantastico se davvero i GdQ potessero
diventare la più basilare di queste parti, quella che davvero dirige
‘dal basso’ le azioni di questo corpo. Purtroppo, però, si può
avere l’impressione che quella che dovrebbe essere la parte
‘terminale’ del tutto (in questo caso Grillo), almeno
ultimamente, stia tentando di dirigere un po’ troppo ‘dall’alto’
il MoVimento, e non so quanto questo sia giusto e coerente. Insomma,
auspico una vera democrazia dal basso. Staremo a vedere!”
Silvia:
“Vorrei parlare un
po’ del Bilancio Partecipativo: perché non discuterne nell’ambito
del GdQ, accanto a tutte le altre tematiche, utilizzando le solite
modalità (timing, ecc.. )? Infatti ritengo che tra la natura del
Gruppo di Quartiere e il Bilancio vi siano molte affinità, nel senso
che mi sembra che questo sia il luogo più adatto in cui condividere
e ‘accogliere’ qualcosa che, in fin dei conti, è nostro, degli
abitanti del Quartiere. Quanto a tutti gli altri temi, i programmi e
le mozioni che escono di qua necessitano, per essere realizzati,
dell’aiuto di esperti, quelli che dovrebbero comporre i Gruppi di
Lavoro: c’è bisogno dunque di un rinnovamento dei GdL e di
un’effettiva collaborazione tra questi e i GdQ.”
Daiana:
“Proseguo quanto
dicevo prima: da un GdQ possono uscire due tipi di programmi: uno del
tutto realizzabile (o quantomeno proponibile) dai nostri consiglieri
di zona, che pertanto vanno chiamati alla nostra attenzione ogni
volta che ne abbiamo uno, e poi seguiti nella loro attività in
Consiglio di Zona per accertarci che facciano il possibile per
portarli avanti; uno più complesso, riguardante proposte di legge a
livello cittadino, regionale o addirittura nazionale, che di solito
necessita della revisione di un esperto del settore per essere
stilato correttamente e, soprattutto, per risultare effettivamente
realizzabile. In quest’ultimo caso è necessario il supporto dei
GdL, che dovrebbero prendere quanto da noi scritto e lavorarci su per
trasformarlo in proposta di legge o, almeno, in una serie di linee
programmatiche coerenti. E’ dunque urgente che i GdL, se
disorganizzati o inattivi, si rimettano a nuovo e tornino operativi
al 100%. Infine, non ritengo utile un giorno della settimana fisso
per gli incontri del GdQ : un appuntamento fisso è già
rappresentato, secondo me, dal consiglio di Zona in v.le Tibaldi, che
si riunisce sempre di giovedì e che in questo senso può
rappresentare un punto di riferimento per i cittadini.”
Marialaura:
“Quanto al Bilancio
Partecipativo, non sono riuscita ad ottenere risposte esaustive su
quanto se ne è discusso in Consiglio di Zona 5 ultimamente… Poi,
auspicherei che il sito di recente creazione da parte di Michele
Polito e Alex Pojer, dove è raccolto tutto ciò che riguarda i GdQ
milanesi (ubicazione, date incontri, attività, verbali), sia
visualizzato spesso, così da tenere sott’occhio quanto viene fatto
anche dagli altri Gruppi di Quartiere, e se quanto da loro elaborato
viene poi realizzato. Quanto ai GdL, sono sorti circa un anno fa
proprio per aiutare i GdQ, peccato però che quasi la metà di essi
non faccia niente! Alcuni, al contrario, lavorano molto bene, ad es.
il GdL Sanità, il GdL Rifiuti... Allora, perché quelli
inconcludenti non vengono sostituiti o perlomeno riattivati da
qualcuno e in qualche modo?”
Federico:
“Quando prima
proponevo per le riunioni del GdQ un giorno fisso della settimana,
non era per creare un punto di riferimento temporale per i
‘cittadini’, che effettivamente possano recarsi al CdZ, bensì
per noi stessi partecipanti. I GdQ sono la “testa” del MoVimento,
dovrebbero essere loro la direzione politica, con il supporto
dell’esperienza dei GdL: se questi ultimi non lavorano, perché non
li si prende ‘per il collo’ e gli si fa fare il loro dovere?”
Francesco:
passa
Massimo:
“Perché non
destinare parte del tempo del GdQ a fare da ‘sportello informativo’
per i cittadini, i simpatizzanti e i nuovi elettori che ci chiedono
informazioni e novità? Si potrebbe pensare di organizzare qualcosa
del genere.”
Stefano:
“Sono anch’io
favorevole a creare un ambiente per un simile scambio di
informazioni, anche senza timing, dove si possa parlare tra noi
liberamente. Sarei curioso di sapere cosa ne pensano altre persone di
quanto accade ai vertici del MoVimento, negli alti ranghi della
politica in generale; vorrei confrontarmi con qualcuno su tutte
queste cose.”
Silvia:
“Si può pensare di
destinare una mezz’ora circa degli incontri del GdQ a libera
discussione, anche senza timing. Il timing andrebbe invece
introdotto, secondo me, in alcune riunioni degli Attivisti, dove
spesso si crea molta confusione. Poiché molti attivisti sono soliti
non partecipare ai GdQ, ma emerge comunque la necessità di uno
spazio di scambio di proposte e informazioni, ad esempio in vista del
lavoro da fare ai banchetti informativi, si potrebbe pensare di dare
origine a nuovi tipi di incontri, con un nuovo nome, un po’ a metà
strada tra GdQ e Attivisti, dove parlare di politica, dove
organizzare insieme le varie attività, produrre proposte ed
elaborare le risposte da dare a quanti ci avvicinano e ci fanno
domande.”
Daiana:
“Per me va benissimo
destinare 15/30 minuti di ciascuna riunione, all’inizio o alla fine
dei giri di tavolo, a libera discussione. Per finire, vorrei
riassumere quanto ho detto finora: secondo me i GdQ devono continuare
a sentirsi liberi di fare proposte sia a livello di quartiere, con
l’aiuto e la finalizzazione dei nostri consiglieri di zona, sia a
livello più alto, con il supporto pronto e concreto dei GdL.”
A
questo punto la riunione si scioglie e ci si dà appuntamento a
martedì 23
aprile alle ore 21:00,
nella stessa sede, per continuare a parlare dello stesso argomento.