giovedì 4 aprile 2013

Abbiategrasso: verbale incontro del 4 aprile 2013



Presenti: Marialaura De Franceschi, Francesco Palmisano, Massimo Palmisano, Stefano Trezzi, Silvia Sabatini, Daiana Filloramo, Federico Giunchi* e Paolo Francica* (*auditori).

Si spiegano innanzitutto le modalità di discussione e funzionamento di un Gruppo di Quartiere ai due auditori presenti alla riunione, Federico Giunchi di Zona 1 e Paolo Francica di Solaro.
Dopo due giri di tavolo tra i presenti, al fine di decidere l’argomento da trattare, emerge come preponderante la volontà di parlare dell’essenza stessa dei GdQ, dei loro tratti salienti che si intendono conservare, di quelli che andrebbero modificati alla luce delle attuali, inaspettate novità politiche e del rapporto dei Gruppi con i cittadini, con gli eletti/elettori e con tutte le altre componenti del grande “popolo” che costituisce il MoVimento 5 Stelle.
Gli altri argomenti proposti sono (in ordine per quantità di preferenze):
  • Gestione del rapporto con gli eletti del MoVimento, del controllo del loro operato e del come informarli sulle necessità per le quali agire
  • Gestione del dibattito sui temi più squisitamente politici all’interno del MoVimento, dal semplice scambio di informazioni tra cittadini e simpatizzanti alla questione della “leadership” di Grillo
  • Decisioni in merito al Bilancio Partecipativo: come essere utili ai consiglieri di zona in questo senso e valutare se il GdQ possa essere sede di decisioni in merito
  • Stesura di un progetto che renda possibile ai bambini, almeno in zona, di recarsi a scuola in bicicletta in modo del tutto sicuro e sostenibile.
Si nota come, in particolare i primi due punti, siano strettamente correlati all’argomento di discussione prescelto, e come molti dei presenti li abbiano formulati unitamente a quest’ultimo.
Si procede a turno, con interventi di 3 minuti ciascuno (prende parte alla discussione anche l’auditore Federico G.).

Marialaura: “Mi piacerebbe innanzitutto che il GdQ si riunisse più spesso, almeno ogni 15 giorni. L’incontro dovrebbe durare rigorosamente due ore (dalle 21:00 alle 23:00), rispettando la puntualità. Oggi, a differenza dall’inizio, ogni argomento trattato da un GdQ può essere ripreso e trattato da tanti rappresentanti, a tutti i livelli: in particolare vorrei che i consiglieri di zona del MoVimento facessero di più e rispettassero maggiormente le proposte e la volontà dei GdQ, con quella tanto agognata trasparenza fatta di post e pubblicazioni per i quali, ad esempio, i nostri rappresentanti nazionali sembrano non avere ancora il tempo materiale.”
Federico: “Sono d’accordo su una frequenza bimensile degli incontri del GdQ, magari scegliendo un giorno fisso della settimana, così che diventi un appuntamento sulla cui cadenza tutti possano avere un’idea precisa. Credo che in sede del GdQ si debba elaborare, nel giro di un certo numero di incontri, un piano ben preciso su una certa tematica, che, quando pronto, venga sottoposto all’attenzione dei consiglieri di zona affinché questi si attivino concretamente per realizzarlo.”
Francesco: “Sono d’accordo con i primi due interventi; aggiungo che sarebbe utile sapere prima della riunione stessa del GdQ l’argomento di cui si andrà a parlare. Credo che ultimamente si sia creata un po’ di confusione nell’ambito del MoVimento, e che ci sia bisogno di un nuovo punto di riferimento per gli elettori, ad esempio una Segreteria di Zona che faccia da collegamento tra la nostra Zona e la Segreteria milanese.”
Massimo: “Anche secondo me va aumentata la frequenza degli incontri. Credo che vada conservata la natura legata al territorio dei GdQ, e che si debba continuare a trattare argomenti che poi diventino mozioni concrete. Quanto ai punti di riferimento, non ritengo ci sia bisogno di altri, dal momento che si dispone di tutti i possibili mezzi di comunicazione: mailing lists, pagine FB, ecc…”
Stefano: “Sono d’accordo su una maggiore frequenza degli incontri con giorno fisso, e conserverei l’abitudine di scegliere insieme l’argomento da trattare ogni volta, qualsiasi esso sia, dalla tematica di quartiere a quella nazionale. Mi interesserebbe molto trovare un modo per confrontarci, tra noi componenti del GdQ, sui temi che riguardano i “massimi sistemi” all’interno del MoVimento, come la questione della leadership di Beppe Grillo, del fatto se siamo d’accordo o meno sul suo irrigidirsi nel tracciare la linea da seguire dagli eletti, e così via.”
Silvia: “Partirei da un paio di definizioni: il Gruppo di Quartiere si chiama così perché è nato come proposta ‘vicina alle persone’, sia fisicamente, come evento che si tiene a poca distanza dalla propria abitazione, sia in senso più metaforico, come accoglienza a tutti, compresi quegli anziani che non dispongono di internet e devono essere informati sulle varie attività, ad esempio, telefonicamente; tutto questo mi sembra positivo e da conservare. Ci sono poi i vari Gruppi di Lavoro, tra cui il GdL Attivazione, che si occupa di “attivare” nuovi GdQ ma che qualcuno potrebbe confondere con gli “Attivisti” ... Credo perciò si debba fare chiarezza in tutta questa nomenclatura, e dialogare con le varie parti affinché ciascuno precisi le proprie competenze e le renda limpide a tutti. Comunque, nel GdQ devono emergere proposte che vanno sottoposte ai consiglieri di zona.”
Daiana: “Non sono convinta della necessità di aumentare così tanto la frequenza delle riunioni, sia per una questione di impegni dei partecipanti sia per un motivo più concreto: se si deve (come si è quasi sempre fatto finora) elaborare delle proposte, delle mozioni, allora ritengo che i soliti due o tre incontri per argomento siano sufficienti, e che tra un argomento e l’altro, a meno di esigenze particolari, possa tranquillamente passare un mese o anche più; al massimo si potrebbe accorciare la distanza temporale tra due incontri sullo stesso tema, in modo da non darci il tempo di dimenticare le cose da dire o già dette. Quanto alle finalità del Gruppo, ritengo che si debba continuare a trattare sia argomenti “bassi”, di quartiere, sia più “elevati”, anche nazionali, ma che questi vadano portati avanti in modi differenti, che spiegherò successivamente.”

Marialaura: “Va bene avvicinare incontri sullo stesso tema, decidendo alla fine del precedente la data del successivo. Ritengo che circa 8 persone sia il numero massimo per la buona riuscita di una discussione: se si fosse di più, sarebbe opportuno creare un altro tavolo di lavoro, se non un secondo GdQ che tratti lo stesso o un altro argomento. Quanto al dialogare tra noi di “politica” o “massimi sistemi”, abbiamo a disposizione tutti gli strumenti per farlo quando vogliamo: pagine FB, piattaforme, mailing lists… Discutiamone lì (cercando di separare gli scambi di mail con oggetto diverso), così da non sottrarre tempo ed argomenti ai GdQ.”
Federico: “E’ vero che ciascuno ha i propri impegni, ma è anche vero che ognuno è impegnato in giorni della settimana diversi, per cui sarebbe più comodo stabilire un giorno fisso per le riunioni, a cui chi può e vuole partecipa. Quanto alla nomenclatura e alle mansioni, ritengo che i GdQ siano da considerare la “base” del MoVimento, inteso ovviamente non in senso gerarchico, piramidale, ma più in senso insiemistico, o meglio come un corpo in cui ciascuna parte svolge un ruolo fondamentale: dai GdQ, dalla loro volontà, dalle loro proposte, che sono quelle del territorio vivo, attivo e reale, devono partire tutte le azioni che investono l’intero corpo del MoVimento, insomma, i GdQ devono diventare gli strumenti consapevoli più basilari del cambiamento.”
Francesco: passa
Massimo: “Ribadisco l’importanza di una maggior frequenza degli incontri, anche per garantire una certa continuità di ‘spirito’ nei confronti del GdQ; va bene anche decidere alla fine di ciascun incontro la data del successivo. Ritengo che la natura di legame col Quartiere sia qualcosa che vada conservato, anche se non nego che i tempi e la realtà politica sono cambiati, e che quindi possano esserci nuove ambizioni per i Gruppi, di più ampio respiro.”
Stefano: “Confermo quanto detto prima e sono d’accordo con la scelta della data di volta in volta. Mi piace inoltre l’idea che ha Federico del MoVimento come un corpo unico, in cui ogni componente è unica ed essenziale nelle sue funzioni, e sarebbe fantastico se davvero i GdQ potessero diventare la più basilare di queste parti, quella che davvero dirige ‘dal basso’ le azioni di questo corpo. Purtroppo, però, si può avere l’impressione che quella che dovrebbe essere la parte ‘terminale’ del tutto (in questo caso Grillo), almeno ultimamente, stia tentando di dirigere un po’ troppo ‘dall’alto’ il MoVimento, e non so quanto questo sia giusto e coerente. Insomma, auspico una vera democrazia dal basso. Staremo a vedere!”
Silvia: “Vorrei parlare un po’ del Bilancio Partecipativo: perché non discuterne nell’ambito del GdQ, accanto a tutte le altre tematiche, utilizzando le solite modalità (timing, ecc.. )? Infatti ritengo che tra la natura del Gruppo di Quartiere e il Bilancio vi siano molte affinità, nel senso che mi sembra che questo sia il luogo più adatto in cui condividere e ‘accogliere’ qualcosa che, in fin dei conti, è nostro, degli abitanti del Quartiere. Quanto a tutti gli altri temi, i programmi e le mozioni che escono di qua necessitano, per essere realizzati, dell’aiuto di esperti, quelli che dovrebbero comporre i Gruppi di Lavoro: c’è bisogno dunque di un rinnovamento dei GdL e di un’effettiva collaborazione tra questi e i GdQ.”
Daiana: “Proseguo quanto dicevo prima: da un GdQ possono uscire due tipi di programmi: uno del tutto realizzabile (o quantomeno proponibile) dai nostri consiglieri di zona, che pertanto vanno chiamati alla nostra attenzione ogni volta che ne abbiamo uno, e poi seguiti nella loro attività in Consiglio di Zona per accertarci che facciano il possibile per portarli avanti; uno più complesso, riguardante proposte di legge a livello cittadino, regionale o addirittura nazionale, che di solito necessita della revisione di un esperto del settore per essere stilato correttamente e, soprattutto, per risultare effettivamente realizzabile. In quest’ultimo caso è necessario il supporto dei GdL, che dovrebbero prendere quanto da noi scritto e lavorarci su per trasformarlo in proposta di legge o, almeno, in una serie di linee programmatiche coerenti. E’ dunque urgente che i GdL, se disorganizzati o inattivi, si rimettano a nuovo e tornino operativi al 100%. Infine, non ritengo utile un giorno della settimana fisso per gli incontri del GdQ : un appuntamento fisso è già rappresentato, secondo me, dal consiglio di Zona in v.le Tibaldi, che si riunisce sempre di giovedì e che in questo senso può rappresentare un punto di riferimento per i cittadini.”

Marialaura: “Quanto al Bilancio Partecipativo, non sono riuscita ad ottenere risposte esaustive su quanto se ne è discusso in Consiglio di Zona 5 ultimamente… Poi, auspicherei che il sito di recente creazione da parte di Michele Polito e Alex Pojer, dove è raccolto tutto ciò che riguarda i GdQ milanesi (ubicazione, date incontri, attività, verbali), sia visualizzato spesso, così da tenere sott’occhio quanto viene fatto anche dagli altri Gruppi di Quartiere, e se quanto da loro elaborato viene poi realizzato. Quanto ai GdL, sono sorti circa un anno fa proprio per aiutare i GdQ, peccato però che quasi la metà di essi non faccia niente! Alcuni, al contrario, lavorano molto bene, ad es. il GdL Sanità, il GdL Rifiuti... Allora, perché quelli inconcludenti non vengono sostituiti o perlomeno riattivati da qualcuno e in qualche modo?”
Federico: “Quando prima proponevo per le riunioni del GdQ un giorno fisso della settimana, non era per creare un punto di riferimento temporale per i ‘cittadini’, che effettivamente possano recarsi al CdZ, bensì per noi stessi partecipanti. I GdQ sono la “testa” del MoVimento, dovrebbero essere loro la direzione politica, con il supporto dell’esperienza dei GdL: se questi ultimi non lavorano, perché non li si prende ‘per il collo’ e gli si fa fare il loro dovere?”
Francesco: passa
Massimo: “Perché non destinare parte del tempo del GdQ a fare da ‘sportello informativo’ per i cittadini, i simpatizzanti e i nuovi elettori che ci chiedono informazioni e novità? Si potrebbe pensare di organizzare qualcosa del genere.”
Stefano: “Sono anch’io favorevole a creare un ambiente per un simile scambio di informazioni, anche senza timing, dove si possa parlare tra noi liberamente. Sarei curioso di sapere cosa ne pensano altre persone di quanto accade ai vertici del MoVimento, negli alti ranghi della politica in generale; vorrei confrontarmi con qualcuno su tutte queste cose.”
Silvia: “Si può pensare di destinare una mezz’ora circa degli incontri del GdQ a libera discussione, anche senza timing. Il timing andrebbe invece introdotto, secondo me, in alcune riunioni degli Attivisti, dove spesso si crea molta confusione. Poiché molti attivisti sono soliti non partecipare ai GdQ, ma emerge comunque la necessità di uno spazio di scambio di proposte e informazioni, ad esempio in vista del lavoro da fare ai banchetti informativi, si potrebbe pensare di dare origine a nuovi tipi di incontri, con un nuovo nome, un po’ a metà strada tra GdQ e Attivisti, dove parlare di politica, dove organizzare insieme le varie attività, produrre proposte ed elaborare le risposte da dare a quanti ci avvicinano e ci fanno domande.”
Daiana: “Per me va benissimo destinare 15/30 minuti di ciascuna riunione, all’inizio o alla fine dei giri di tavolo, a libera discussione. Per finire, vorrei riassumere quanto ho detto finora: secondo me i GdQ devono continuare a sentirsi liberi di fare proposte sia a livello di quartiere, con l’aiuto e la finalizzazione dei nostri consiglieri di zona, sia a livello più alto, con il supporto pronto e concreto dei GdL.”


A questo punto la riunione si scioglie e ci si dà appuntamento a martedì 23 aprile alle ore 21:00, nella stessa sede, per continuare a parlare dello stesso argomento.