martedì 1 gennaio 2013

Abbiategrasso: Documento finale del 1 gennaio 2013


DOCUMENTO FINALE
GRUPPO ABBIATEGRASSO/DE SANCTIS

Tema: SOVRAFFOLLAMENTO AUTOMOBILI IN QUARTIERE


PARTE 1 – problematiche sentite e denunciate dal Gruppo:

  • L’”egemonia dell’automobile” è prima di tutto una questione culturale, una piaga sociale contemporanea che, nonostante la crisi ambientale e il disincentivo rappresentato dal caro benzina in tempi di crisi economica, non sembra mostrare un sensibile declino.
  • Le persone utilizzano l’automobile estremamente spesso, molto più di quanto realmente necessario per i loro spostamenti e attività, ossia anche su brevi percorsi e per facili commissioni tranquillamente svolgibili a piedi o tramite mezzi pubblici.
  • Molte automobili sono utilizzate da una sola persona alla volta, anche laddove ciò sarebbe effettivamente evitabile, diminuendo così il numero di auto in circolazione.
  • Piazza Abbiategrasso e i suoi dintorni, soprattutto a causa della presenza del capolinea della MM2 e di due linee di tram (3 e 15) molto frequentate, sono perennemente congestionati, così che muoversi e trovarvi parcheggio è molto complicato, e non solo nelle ore di punta.
  • Sempre a causa della presenza delle suddette fermate di mezzi pubblici, già al mattino presto le automobili di chi, provenendo da fuori, si ferma per addentrarsi in città sono parcheggiate ovunque possibile, entro buona parte del quartiere, “rubando” il posteggio alle auto degli stessi residenti.


PARTE 2 – collegamenti con argomenti concernenti il discorso Sovraffollamento Auto:

  • Tutte le problematiche esposte sono collegate a doppio filo con quella del funzionamento dei mezzi pubblici: usare meno e meglio l’automobile in città significa poter disporre di mezzi più e meglio funzionanti, non solo all’interno di Milano ma anche e soprattutto a livello di collegamenti con l’hinterland e con le altre province, da cui e verso cui il flusso dei pendolari dovrebbe essere il meno problematico possibile, proprio perché ci si senta invogliati a utilizzare i mezzi e svantaggiati a prendere l’auto. Risulta quasi scontato, pertanto, che i collegamenti migliorino in frequenza, capillarità, pulizia, ammodernamento e automazione.
  • Oltre ai mezzi pubblici, le alternative alle automobili in città sono molteplici, e vanno anch’esse potenziate: il bike-sharing, il car-sharing, il radiobus, o addirittura il preferire lo scooter all’auto: pur essendo anch’esso un mezzo a motore, è senz’altro meno inquinante e ingombrante, e l’introduzione di incentivi al motorino potrebbe costituire un’idea positiva.
  • Non potendo eliminare tout court le automobili in circolazione, la creazione di parcheggi (tra cui quello progettato in piazza Abbiategrasso) che creino disponibilità di posti e facciano ordine nel caos dei posteggi sembra l’unica soluzione a breve termine, nonostante l’impatto estetico e ambientale che ne deriva: è necessario che la loro progettazione e costruzione avvenga nel rispetto delle regole e della sostenibilità.
  • Il PGT non dovrebbe prevedere la vendita di abitazioni prive di garage o box auto, e non dovrebbe essere così agevole trasformare i garage delle abitazioni in ampliamenti di queste ultime o in locali adibiti ad altri scopi.
  • Incentivare il telelavoro potrebbe costituire un’utile soluzione al problema del quotidiano spostamento di migliaia di persone da e verso i posti di lavoro.


PARTE 3 – soluzioni proposte dal Gruppo per rimuovere le cause dei problemi esposti:

  • E’ necessario lanciare un messaggio che sia in controtendenza con tutti quelli che, sfruttando ogni canale di comunicazione possibile, inneggiano all’auto come strumento irrinunciabile, come bene che è scontato possedere, e che nel farlo presentano l’automobile stessa come bella, smagliante, versatile, nobilitante… Come MoVimento 5 Stelle vogliamo e possiamo sponsorizzare tutto ciò che sia alternativo all’automobile, prima di tutto i mezzi pubblici, utilizzando canali diversi da quelli canonici, notoriamente monopolizzati da forze politiche e manageriali solidali all’industria dell’auto. La nostra idea è di realizzare uno spot pubblicitario (anzi, potremmo dire “anti-pubblicitario”) che in modo spiritoso e ironico demonizzi l’abuso dell’auto e sponsorizzi invece quello dei mezzi pubblici; potremmo usare le nostre semplici risorse umane e tecniche per farlo, e poi diffonderlo in internet o in qualsiasi canale di comunicazione sia disposto ad “ospitarci”. Il Gruppo avrebbe già belle idee di base da cui partire, sia per quanto riguarda la forma che il contenuto del lavoro.
  • Oltre che tramite lo spot, si potrebbe fare della campagna “no-auto” un tema ricorrente dell’attività del MoVimento, che potrebbe proporlo nei suoi banchetti informativi o in marce, biciclettate e dimostrazioni in cui si potrebbero indossare magliette o spille a tema, e così via.
  • Nel disincentivo all’uso dell’automobile rientrerà senz’altro l’invito esplicito ad utilizzarla in più persone contemporaneamente, soprattutto nell’ambito della stessa famiglia o tra colleghi di lavoro. Per ora il nostro resterà solo uno sponsor in tal senso, essendo molto complicato identificare un metodo per “premiare” i tanti a bordo e “sanzionare” i pochi, perché si rischierebbe di punire chi, effettivamente, non può far altro che utilizzare l’auto da solo.
  • Si auspica che chi di competenza inizi a lavorare su un progetto effettivamente realizzabile per limitare l’afflusso di automobili da fuori città: la nostra idea è che dovrebbe poter entrare con l’auto in Milano solo chi davvero vi svolge un’attività lavorativa o qualunque altra cosa necessiti dell’uso dell’auto stessa per motivi medico-sanitari, di trasporti eccezionali ecc.., esibendo un documento che lo certifichi, dunque che non si rechi in città per semplici visite, compere o per tutto ciò che potrebbe essere fatto tranquillamente usufruendo dei mezzi pubblici. I controlli potrebbero essere a sorpresa, arbitrari, essendo certo impossibile istituire “posti di blocco” all’ingresso in città, e le sanzioni per chi infrange le regole dovrebbero essere assolutamente intransigenti.
Rendendoci conto che si tratta di un progetto che esula dalle nostre competenze e possibilità, ci rimettiamo come detto alla riflessione e al lavoro di persone esperte, credendo che un’iniziativa del genere, soprattutto nel nostro che è un quartiere di confine con l’hinterland sud, possa arginare consistentemente l’afflusso di auto dall’esterno e contemporaneamente lanciare il messaggio che queste possono essere utilizzate in Milano solo per motivi seri e certificati.
  • Resta fondamentale l’incentivo all’uso delle biciclette come mezzo alternativo all’automobile, e dunque è utile che si potenzi il servizio di bike-sharing: chiediamo che si identifichino in quartiere, principalmente in piazza Abbiategrasso o in zona immediatamente adiacente, aree in cui sia possibile installare punti BikeMi, cercando di risolvere tutti i problemi tecnici (di connessione, ecc..) eventualmente presenti.
  • Già da tempo si sente parlare di strisce blu in quartiere allo scopo di tutelare i parcheggi dei residenti; chiediamo delucidazioni su quanto si sta già muovendo in tal senso, e che si monitorino le strade più problematiche e prossime alle fermate dei mezzi pubblici per iniziare il prima possibile a tracciare strisce blu/gialle, nel rispetto del diritto di tutti a trovare strisce bianche entro cui posteggiare ma imponendo sanzioni serie e intransigenti a chi non rispetta le regole.


PARTE 4 – altre indicazioni rilevanti e proposte:
  • Qualsiasi miglioria è davvero attuabile solo se i controlli e le sanzioni dei trasgressori alle regole sono puniti con costanza e senza sconti: data la noncuranza delle norme e l’illegalità ampiamente diffuse, infatti, l’essere “machiavellici” e rigidi è tanto giusto quanto inevitabile. Dovrebbe far parte integrante di uno scenario del genere una presenza molto più capillare e seria sul territorio della Polizia Locale, nonché di telecamere che monitorino le modalità di transito e posteggio delle auto.
  • Colpire al portafoglio sembra, almeno ora che la rivoluzione culturale “meno-auto” è ancora lontana, l’unico deterrente all’uso sconsiderato dell’automobile in città. Non si dovrebbe aver paura di tassare in qualche modo chi proviene da fuori, un po’ come accade a chi si reca in centro; ciò potrebbe riguardare anche il nostro quartiere, dove piazza Abbiategrasso rappresenta un problema di congestionamento in quanto capolinea mal ubicato, poiché avrebbe dovuto essere realizzato molto più in periferia.
  • Le Amministrazioni potrebbero creare una sorta di rete con le aziende e le società al fine di premiare quelle più attive dal punto di vista del disincentivo all’uso dell’auto (ad esempio che utilizzino navette per il trasporto dei lavoratori, o che in qualche modo si impegnino nel settore della telematizzazione del lavoro e/o dell’elettrificazione dei trasporti); insomma Comune, Provincia e istituzioni in generale dovrebbero almeno iniziare a farsi promotori culturali di un cambio di direzione.