martedì 25 settembre 2012

Sarpi: Verbale incontro del 25 settembre 2012



Il giorno 25 settembre, alle h 21,
si riunisce il –Gruppo Paolo Sarpi – Mi.,
risultano presenti: Franz, Massimiliano, Anna, Nadia, Josianne, Rosy.
Coordina i lavori Massimiliano, funge da segretaria Nadia.

Massimiliano invita ad approfondire i quattro temi proposti per la discussione dal Movimento cinque stelle, col fine di accertare il punto di vista maggioritario tra i simpatizzanti e decidere la posizione ufficiale da assumere circa la proposta radicale di referendum sugli stessi.

Punto 1°: Istituzione di un –Registro comunale per testamento biologico-.
Facendo riferimento anche a dolorose esperienze familiari e personali, i presenti, condannata all’unanimità ogni forma di accanimento terapeutico, esprimono anche i loro dubbi sulla responsabilità di affidare ai familiari la soluzione finale. Se il testamento biologico solleva questi dal gravoso peso morale e penale di scelta di vita o di morte per il loro caro ( Massimiliano e Franz), per Anna preclude, per chi ha fede, la speranza nel miracolo e comporta il rimorso della trasgressione di un precetto della Chiesa. Per Nadia è invece difficile decidere in astratto sulla bontà della soluzione proposta, perché tutto è relativo : l’opportunità o meno della scelta è condizionata anche dal contesto culturale, sociale in cui il malato è vissuto, che può essere in grado o meno di valutare la percentuale di rischio connessa a soluzioni estreme ( es. operazioni con scarse possibilità di successo, che potrebbero però offrire al malato riduzione di dolore o possibilità di sopravvivenza umanamente accettabile).Sulle difficoltà del problema concordano Josianne e Rosy, che vedono comunque nel testamento biologico un utile aiuto, soprattutto se steso con chiarezza e completezza.

Punto 2°: Regolamentazione della prostituzione.
I presenti concordano sulla necessità di trovar soluzione al problema prostituzione, che attualmente può creare: a) sfruttamento di esseri indifesi; b) rischi sul piano sanitario, c) immorali ostentazioni, che creano problemi educativi per genitori ed insegnanti; d) umiliazioni per esseri umani insultati e derisi. Viene però esclusa la creazione di quartieri che, prevedendo la concentrazione di tale attività, producano di fatto una ghettizzazione . La soluzione proposta è quella di un riconoscimento della professione come lavoro, che comporta doveri, come versamento di contributi ed obblighi fiscali, ma anche il recupero di diritti : alla salute, alla pensione, ecc. … . Si cita ad esempio la soluzione svizzera, che prevede la riunione delle addette in cooperative, disseminate con alloggi in caseggiati riservati e diffusi, non concentrati, che garantiscono sicurezza senza l’interferenza di “ protettori” malavitosi.

Punto 3° : Apertura di stanze salvavita per tossicodipendenti.
Per Franz le scelte personali non devono vincolare la collettività ad escogitare palliativi. L’impegno deve essere profuso per prevenire il problema tossicodipendenza, non per tamponare a posteriori i drammi che ne derivano.
Per Anna, viste le pessime condizioni dell’economia italiana, non è il caso di disperdere le possibilità di intervento per pochi, quando si hanno malati che subiscono mali che non hanno certo né voluto, né ricercato e che quindi vanno curati con tutti i mezzi disponibili. La proposta radicale appare inoltre piuttosto indeterminata. Le stanze salvavita sono di fatto realizzabili? Dove si trovano i finanziamenti per affrontarne i costi? Si previleggerebbero grandi città o si offrirebbe l’opportunità anche a centri minori ? Per questo si astengono Massimiliano, Rosy, Josianne e Franz. Contrarie Anna e Nadia.

Punto 4°: Istituzione di un’Agenzia comunale antidiscriminazione.
Tra i presenti prevale l’opposizione alla creazione di un’Agenzia comunale antidiscriminazione, nonostante l’unanime rifiuto per ogni tipo di discriminazione: sessuale, razziale, religiosa, ecc. … .
I motivi risultano diversi: a) il rifiuto della burocratizzazione di un intervento che va realizzato soprattutto a livello preventivo, nella scuola, come già avviene, nelle famiglie, attraverso mezzi di comunicazione di massa. b) il più utile stimolo all’espressione di rappresentanti, da parte dei gruppi interessati, che potrebbero richiedere incontri programmati con l’assessore ai servizi sociali, per richiedere utili iniziative.
Massimiliano si astiene, ricordando che tutti, anche cittadini italiani, possono subire e dover combattere discriminazioni. Ad esempio, chi nel nostro paese non gode di protezioni da politici, movimenti, gruppi…, di fatto non gode di “pari opportunità”.
Esaurita la discussione, la seduta è tolta alle h 23.