Il giorno 25 settembre,
alle h 21,
si riunisce il –Gruppo
Paolo Sarpi – Mi.,
risultano presenti: Franz,
Massimiliano, Anna, Nadia, Josianne, Rosy.
Coordina i lavori
Massimiliano, funge da segretaria Nadia.
Massimiliano invita ad approfondire i
quattro temi proposti per la discussione dal Movimento cinque stelle,
col fine di accertare il punto di vista maggioritario tra i
simpatizzanti e decidere la posizione ufficiale da assumere circa la
proposta radicale di referendum sugli stessi.
Punto 1°: Istituzione di un
–Registro comunale per testamento biologico-.
Facendo riferimento anche a dolorose
esperienze familiari e personali, i presenti, condannata
all’unanimità ogni forma di accanimento terapeutico, esprimono
anche i loro dubbi sulla responsabilità di affidare ai familiari la
soluzione finale. Se il testamento biologico solleva questi dal
gravoso peso morale e penale di scelta di vita o di morte per il loro
caro ( Massimiliano e Franz), per Anna preclude, per chi ha fede, la
speranza nel miracolo e comporta il rimorso della trasgressione di un
precetto della Chiesa. Per Nadia è invece difficile decidere in
astratto sulla bontà della soluzione proposta, perché tutto è
relativo : l’opportunità o meno della scelta è condizionata anche
dal contesto culturale, sociale in cui il malato è vissuto, che può
essere in grado o meno di valutare la percentuale di rischio connessa
a soluzioni estreme ( es. operazioni con scarse possibilità di
successo, che potrebbero però offrire al malato riduzione di dolore
o possibilità di sopravvivenza umanamente accettabile).Sulle
difficoltà del problema concordano Josianne e Rosy, che vedono
comunque nel testamento biologico un utile aiuto, soprattutto se
steso con chiarezza e completezza.
Punto 2°: Regolamentazione della
prostituzione.
I presenti concordano sulla necessità
di trovar soluzione al problema prostituzione, che attualmente può
creare: a) sfruttamento di esseri indifesi; b) rischi sul piano
sanitario, c) immorali ostentazioni, che creano problemi educativi
per genitori ed insegnanti; d) umiliazioni per esseri umani insultati
e derisi. Viene però esclusa la creazione di quartieri che,
prevedendo la concentrazione di tale attività, producano di fatto
una ghettizzazione . La soluzione proposta è quella di un
riconoscimento della professione come lavoro, che comporta doveri,
come versamento di contributi ed obblighi fiscali, ma anche il
recupero di diritti : alla salute, alla pensione, ecc. … . Si cita
ad esempio la soluzione svizzera, che prevede la riunione delle
addette in cooperative, disseminate con alloggi in caseggiati
riservati e diffusi, non concentrati, che garantiscono sicurezza
senza l’interferenza di “ protettori” malavitosi.
Punto 3° : Apertura di stanze
salvavita per tossicodipendenti.
Per Franz le scelte personali non
devono vincolare la collettività ad escogitare palliativi. L’impegno
deve essere profuso per prevenire il problema tossicodipendenza, non
per tamponare a posteriori i drammi che ne derivano.
Per Anna, viste le pessime condizioni
dell’economia italiana, non è il caso di disperdere le possibilità
di intervento per pochi, quando si hanno malati che subiscono mali
che non hanno certo né voluto, né ricercato e che quindi vanno
curati con tutti i mezzi disponibili. La proposta radicale appare
inoltre piuttosto indeterminata. Le stanze salvavita sono di fatto
realizzabili? Dove si trovano i finanziamenti per affrontarne i
costi? Si previleggerebbero grandi città o si offrirebbe
l’opportunità anche a centri minori ? Per questo si astengono
Massimiliano, Rosy, Josianne e Franz. Contrarie Anna e Nadia.
Punto 4°: Istituzione di un’Agenzia
comunale antidiscriminazione.
Tra i presenti prevale l’opposizione
alla creazione di un’Agenzia comunale antidiscriminazione,
nonostante l’unanime rifiuto per ogni tipo di discriminazione:
sessuale, razziale, religiosa, ecc. … .
I motivi risultano diversi: a) il
rifiuto della burocratizzazione di un intervento che va realizzato
soprattutto a livello preventivo, nella scuola, come già avviene,
nelle famiglie, attraverso mezzi di comunicazione di massa. b) il più
utile stimolo all’espressione di rappresentanti, da parte dei
gruppi interessati, che potrebbero richiedere incontri programmati
con l’assessore ai servizi sociali, per richiedere utili
iniziative.
Massimiliano si astiene, ricordando che
tutti, anche cittadini italiani, possono subire e dover combattere
discriminazioni. Ad esempio, chi nel nostro paese non gode di
protezioni da politici, movimenti, gruppi…, di fatto non gode di
“pari opportunità”.
Esaurita la discussione, la seduta è
tolta alle h 23.