GRUPPO
TASSE, BANCHE, EVASIONE, ECONOMIA.
Partecipanti:
Dino Stanganelli, Laura Siboni, Marco Mazzara, Filippo Valenti, Mario
Pignatiello, Camilla Giorgi, Michele Esposto, Giorgio Filippi,
Carlino Di Biase.
Riporto qui
di seguito gli interventi di ciascun partecipante.
Relaziono
principalmente sulle proposte con l’invito, per le prossime volte,
di esporre soprattutto idee e proposte e di accantonare le critiche e
le descrizioni delle cose che non vanno.
Dino
Stanganelli: descrive la pubblicità
ingannevole realizzata dalle Poste per diffondere un prodotto
finanziario dalla rendita fittizia del 12,5%. Gli stessi dipendenti
delle Poste non sapevano spiegare come fosse possibile quel
rendimento che, alla prova dei fatti, sarebbe stato molto più basso.
In sostanza si propone un controllo più stringente sui prodotti
finanziari proposti da banche e Poste e sulla relativa pubblicità
ingannevole. Per ottenere un risparmio di risorse economiche da
destinare a fini più meritevoli, Dino propone anche il ritiro dei
militari dall’Afghanistan, il blocco dei finanziamenti per i caccia
e gli altri mezzi militari e un progressivo ridimensionamento, fino
all’annullamento, delle spese militari.
Laura
Siboni: solleva il problema delle polizze
auto che nascondono clausole e costi supplementari non sempre
richiesti e non sempre necessari. Propone un confronto tra varie
polizze a parità di servizi e condizioni e una riduzione dei premi
che risultano troppo elevati.
Marco
Mazzara: osserva che spesso sono gli stessi
direttori di banca a non condividere e a non avere fiducia dei
prodotti finanziari proposti ai clienti. Contro il rischio fallimento
delle banche, nel caso si abbiano risparmi, consiglia di aprire più
conti su più banche. Propone di eseguire controlli più stringenti
su conti correnti esteri intestati a società e cittadini italiani,
in modo da ridurre la fuga dei capitali all’estero e fargli subire
la medesima tassazione vigente in Italia. Marco propone anche la
totale detraibilità di tutte le spese, per ridurre l’evasione
fiscale e la pressione fiscale, edi incrementare le tasse su beni
nocivi o di lusso (tabacco, alcool, gioielli, auto di lusso, ecc…).
Filippo
Valenti: chiede di organizzare la raccolta
firme per l’abolizione della riforma delle pensioni e della riforma
del mercato del lavoro attraverso referendum. Ritiene importante
mettere il marchio del M5S su queste due battaglie. Crede che sia
importante predisporre, come M5S, una riforma organica del fisco.
Propone la certezza della pena per gli evasori fiscali e un maggior
controllo sui capitali inviati all’estero.
Mario
Pignatiello: ritiene la pressione fiscale
troppo elevata che quindi porta molti cittadini a trovare escamotage
per pagare meno. E’ quindi fondamentale ridurre la pressione
fiscale, anche per favorire la ripresa economica. Propone di
abbassare la spesa pubblica in modo drastico, ad iniziare
dall’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, alla
riduzione delle accise sulla benzina, all’eliminazione del
finanziamento ai giornali e alle associazioni. Propone anche
un’aliquota fissa per le tasse sul reddito, non progressiva (la
progressività determina una maggiore evasione perché si cerca di
restare nello scaglione più basso) e di destinare quella parte
risparmiata dalle tasse agli investimenti.
Camilla
Giorgi: propone l’equiparazione del
trattamento tra settore pubblico e settore privato. Mentre in passato
il pubblico era più protetto perché tendenzialmente meno remunerato
rispetto al privato, oggi questo scarto retributivo non c’è più o
si è invertito, quindi non si giustificano le maggiori tutele del
settore pubblico. Espone l’esempio della maternità: una donna che
lavora nel settore pubblico è più ‘mamma’ di una che lavora nel
privato? Camilla propone il contenimento della spesa dal taglio
drastico di stipendi e pensioni oltre una certa soglia e
l’eliminazione delle consulenze esterne negli enti pubblici.
Propone anche la defiscalizzazione delle attività e imprese
start-up, messe in piedi dai giovani e l’obbligo per le banche a
finanziare queste nuove imprese, anche se con rischio elevato.
Michele
Esposto: espone tutte le criticità legate al
mondo della sanità, ormai in rovina, con pochi finanziamenti e
situazioni al collasso. Si chiede se non sia il caso di uscire
dall’euro, visto la situazione economica drammatica nella quale ci
troviamo e che non volge a tempi migliori. Propone di trovare misure
per evitare la massiccia emigrazione dei giovani verso l’estero,
incentivando l’occupazione di queste fasce di popolazione.
Giorgio
Filippi: ritiene che il governo Monti stia
portando avanti misure e riforme impopolari che i partiti non
avrebbero mai realizzato per paura di perdere il consenso elettorale.
Come Camilla, propone di far partire i sacrifici più pesanti
innanzitutto alle classi più abbienti, e di nazionalizzare le banche
attraverso una proposta referendaria, per riportarle alla loro
funzione originaria di servizio ai cittadini e per evitare che i loro
cda manipolino l’informazione.
Carlino
Di Biase: ritiene che l’evasione fiscale
sia il più grande cancro dell’Italia, facendo il parallelo con la
Grecia, dove la forte evasione e l’insostenibilità di alcune
misure (età di pensionamento eccessivamente bassa) abbiano portato
questo paese all’autodisastro. Propone, su ispirazione della
proposte di Milena Gabanelli di Report, l’ulteriore riduzione del
pagamento in contanti alla soglia dei 100 euro, introducendo anche
una commissione sul prelievo e sul versamento del contante. Al
contempo propone l’eliminazione di tutte le commissioni su bancomat
e carte di credito per agevolare il pagamento elettronico. In questo
modo ci sarebbe una maggiore uguaglianza tra chi, come lavoratore
dipendente, è tassato alla fonte e chi è tassato all’incasso e la
possibilità di ridurre le tasse per tutti.