martedì 26 giugno 2012

Bovisa: riunione del 26 giugno 2012

GRUPPO TASSE, BANCHE, EVASIONE, ECONOMIA.
Partecipanti: Dino Stanganelli, Laura Siboni, Marco Mazzara, Filippo Valenti, Mario Pignatiello, Camilla Giorgi, Michele Esposto, Giorgio Filippi, Carlino Di Biase.
Riporto qui di seguito gli interventi di ciascun partecipante.
Relaziono principalmente sulle proposte con l’invito, per le prossime volte, di esporre soprattutto idee e proposte e di accantonare le critiche e le descrizioni delle cose che non vanno.
Dino Stanganelli: descrive la pubblicità ingannevole realizzata dalle Poste per diffondere un prodotto finanziario dalla rendita fittizia del 12,5%. Gli stessi dipendenti delle Poste non sapevano spiegare come fosse possibile quel rendimento che, alla prova dei fatti, sarebbe stato molto più basso. In sostanza si propone un controllo più stringente sui prodotti finanziari proposti da banche e Poste e sulla relativa pubblicità ingannevole. Per ottenere un risparmio di risorse economiche da destinare a fini più meritevoli, Dino propone anche il ritiro dei militari dall’Afghanistan, il blocco dei finanziamenti per i caccia e gli altri mezzi militari e un progressivo ridimensionamento, fino all’annullamento, delle spese militari.
Laura Siboni: solleva il problema delle polizze auto che nascondono clausole e costi supplementari non sempre richiesti e non sempre necessari. Propone un confronto tra varie polizze a parità di servizi e condizioni e una riduzione dei premi che risultano troppo elevati.
Marco Mazzara: osserva che spesso sono gli stessi direttori di banca a non condividere e a non avere fiducia dei prodotti finanziari proposti ai clienti. Contro il rischio fallimento delle banche, nel caso si abbiano risparmi, consiglia di aprire più conti su più banche. Propone di eseguire controlli più stringenti su conti correnti esteri intestati a società e cittadini italiani, in modo da ridurre la fuga dei capitali all’estero e fargli subire la medesima tassazione vigente in Italia. Marco propone anche la totale detraibilità di tutte le spese, per ridurre l’evasione fiscale e la pressione fiscale, edi incrementare le tasse su beni nocivi o di lusso (tabacco, alcool, gioielli, auto di lusso, ecc…).
Filippo Valenti: chiede di organizzare la raccolta firme per l’abolizione della riforma delle pensioni e della riforma del mercato del lavoro attraverso referendum. Ritiene importante mettere il marchio del M5S su queste due battaglie. Crede che sia importante predisporre, come M5S, una riforma organica del fisco. Propone la certezza della pena per gli evasori fiscali e un maggior controllo sui capitali inviati all’estero.
Mario Pignatiello: ritiene la pressione fiscale troppo elevata che quindi porta molti cittadini a trovare escamotage per pagare meno. E’ quindi fondamentale ridurre la pressione fiscale, anche per favorire la ripresa economica. Propone di abbassare la spesa pubblica in modo drastico, ad iniziare dall’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, alla riduzione delle accise sulla benzina, all’eliminazione del finanziamento ai giornali e alle associazioni. Propone anche un’aliquota fissa per le tasse sul reddito, non progressiva (la progressività determina una maggiore evasione perché si cerca di restare nello scaglione più basso) e di destinare quella parte risparmiata dalle tasse agli investimenti.
Camilla Giorgi: propone l’equiparazione del trattamento tra settore pubblico e settore privato. Mentre in passato il pubblico era più protetto perché tendenzialmente meno remunerato rispetto al privato, oggi questo scarto retributivo non c’è più o si è invertito, quindi non si giustificano le maggiori tutele del settore pubblico. Espone l’esempio della maternità: una donna che lavora nel settore pubblico è più ‘mamma’ di una che lavora nel privato? Camilla propone il contenimento della spesa dal taglio drastico di stipendi e pensioni oltre una certa soglia e l’eliminazione delle consulenze esterne negli enti pubblici. Propone anche la defiscalizzazione delle attività e imprese start-up, messe in piedi dai giovani e l’obbligo per le banche a finanziare queste nuove imprese, anche se con rischio elevato.
Michele Esposto: espone tutte le criticità legate al mondo della sanità, ormai in rovina, con pochi finanziamenti e situazioni al collasso. Si chiede se non sia il caso di uscire dall’euro, visto la situazione economica drammatica nella quale ci troviamo e che non volge a tempi migliori. Propone di trovare misure per evitare la massiccia emigrazione dei giovani verso l’estero, incentivando l’occupazione di queste fasce di popolazione.
Giorgio Filippi: ritiene che il governo Monti stia portando avanti misure e riforme impopolari che i partiti non avrebbero mai realizzato per paura di perdere il consenso elettorale. Come Camilla, propone di far partire i sacrifici più pesanti innanzitutto alle classi più abbienti, e di nazionalizzare le banche attraverso una proposta referendaria, per riportarle alla loro funzione originaria di servizio ai cittadini e per evitare che i loro cda manipolino l’informazione.
Carlino Di Biase: ritiene che l’evasione fiscale sia il più grande cancro dell’Italia, facendo il parallelo con la Grecia, dove la forte evasione e l’insostenibilità di alcune misure (età di pensionamento eccessivamente bassa) abbiano portato questo paese all’autodisastro. Propone, su ispirazione della proposte di Milena Gabanelli di Report, l’ulteriore riduzione del pagamento in contanti alla soglia dei 100 euro, introducendo anche una commissione sul prelievo e sul versamento del contante. Al contempo propone l’eliminazione di tutte le commissioni su bancomat e carte di credito per agevolare il pagamento elettronico. In questo modo ci sarebbe una maggiore uguaglianza tra chi, come lavoratore dipendente, è tassato alla fonte e chi è tassato all’incasso e la possibilità di ridurre le tasse per tutti.