mercoledì 5 dicembre 2012

MacMahon: Verbale del 5 dicembre 2012



QUARTIERE ZONA 8 – BAR DELFICO – MILANO

Nr 08 Presenti :
Alessandro Lastella, Monica Cristilli, Massimo C., Luca G., Emanuele R., Monica C., Alex Pojer, Paolo G..

Verbalizzatore: Monica C.
Moderatore: Alessandro Lastella
Rilevatore Tempo: Monica Cristilli

Inizio riunione ore 21,40

Prende la parola Alessandro Lastella per descrivere ai nuovi arrivati, Emanuele R. e Luca G., cosa è e come si muove il movimento 5 stelle.
E’ importante iscriversi al movimento, oltre che al blog – come lo è Luca – poiché il blog risulta un pochino sterile ai fini del programma.
Iscriversi al sito del movimento e certificarsi, permette non solo di scrivere, rimarcare, correggere,interagire e intervenire nei testi pubblicati, ma addirittura partecipare alla stesura del programma comunale, regionale o nazionale.
In esso è possibile difatti anche dare le preferenze ai candidati.
Fondamentale è la certificazione per accedere alle elezioni.
Si passa poi alla spiegazione del “gruppo di lavoro”, definito come “il laboratorio delle 5 stelle”. E’ un mezzo per stimolare le persone ad uscire di casa, anche nelle notti buie e tempestose (ndr) e lavorare insieme in gruppo per portare avanti progetti vicini alla realtà che si vive. Il gruppo di lavoro è formato da cittadini che vogliono riappropriarsi della politica.

Modo di operare del gruppo di lavoro.
Si parte da un primo giro di interventi sui cui si lancia un argomento.
Quello che risulta il più nominato, verrà discusso.
L’argomento viene proposto in base alle proprie competenze o in base alle proprie esperienze ed esigenze, inerente alle problematiche del quartiere, comunale, regionale o anche a carattere nazionale.
Principio base è la condivisione.
Quando si trova il modo per risolverlo, in base a pareri comuni, dove finisce questo argomento trattato?
Viene pubblicato sul portale “programma Lombardia” e su “pbworks”.
Qui i cittadini possono verificare le informazioni trattate e possono intervenire, aggiungendo, correggendo o varie, se necessario.
La nostra filosofia è “uno vale uno” (= anche chi arriva ultimo).







PRIMO GIRO
Emanuele R.
Sono un ex dirigente di una industria farmaceutica, ora disoccupato.
La mia esperienza politica è uguale a zero e pure le mie conoscenze in generale in questo ambito. La mia è curiosità, per capire se si può fare qualcosa di fronte a questi problemi a livello, comunale, e provinciale.
Sono laureato in scienze agrarie e ho competenza nella sanità veterinaria e negli aspetti legati nei prodotti sanitari veterinari (tipo case come Aia, Amadori….).
Oggi sto facendo esperienza nel campo delle attività di volontariato, in cui noto la carenza nel sostegno allo studio, e vedo la scarsa attitudine degli studenti nell’affrontare lo studio stesso. Il tema che vorrei proporre riguarda la facilità del metodo di studio attraverso l’uso di internet e vorrei valutare anche quanta leva fa internet sui ragazzi. Ma come sarà il futuro giovanile attraverso internet?
Ho difficoltà di interagire con mio figlio a proposito. Quanto pesa il parere del gruppo internet rispetto a quello del genitore?

Alex P.
Non ho preferenze di argomento

Massimo C.
Lascio spazio agli argomenti altrui

Paolo G.
Ma avrei una domanda per Emanuele: la differenza dello studio oggi è legata al tipo di ragazzo o alla scuola?
Emanuele risponde: secondo me tocca entrambe gli aspetti. Gli insegnanti non sono in grado di dare supporto con la istruzione, e il preside ha difficoltà a seguire ragazzi esuberanti e socievoli.
Paolo prosegue:
ho seguito in queste ultime due settimane vari dibattiti televisivi, prestando attenzione maggiore alle critiche che arrivavano da fuori;
(1) il problema scuola sta diventando pesantissimo. Ho sentito in riunioni al liceo Severi insegnanti che dicono ai genitori che siccome la scuola non ha soldi, i genitori devono andare da chi hanno votato e minacciarlo....
E poi il giorno dopo a Roma tutti gli insegnanti in piazza per protesta, bloccando tutte le attività extrascolastiche (l’unico a salvarsi l’esame di informatica, pagato all’inizio dell’anno all’ente pubblico....).
Un finanziatore privato risolverebbe tutte le proteste…mah…
(2) nessuno parla dei detenuti nelle carceri. E’ stata mossa una forte critica all’organizzazione politica che non ha mai preso in considerazione un piano di intervento sulle carceri.
(3) la disoccupazione giovanile non posso risolverla io… ma in rete si può fare molto. Ci sono aziende in rete che cercano personale e queste informazioni non arrivano dall’altra parte, ai genitori dei ragazzi disoccupati.

Alessandro Lastella
Io vorrei trattare su come ampliare/migliorare la comunicazione online nelle scuole


Luca G.
Sono musicista e cantautore. Da anni sono nell’industria musicale. Sono laureato in scienze politiche. Non sono mai stato iscritto a nessun partito, anche se come musicista negli anni ho sostenuto, mettendomi a disposizione, diverse cause. Il mio orientamento politico e culturale è sempre stato di sinistra.
Vorrei parlare di come l'avvento del digitale, pur con indubbi vantaggi, abbia messo in ginocchio la produzione musicale, cinematografica e ora anche letteraria. L'argomento centrale è quindi la pirateria. Vorrei sottolineare che questo tipo di industria si muove a cavallo tra intrattenimento e arte, nel migliore dei casi, ma comunque riguarda la cultura di un paese e riguarda un 'infinità di addetti ai lavori con mestieri diversi. Negli ultimi anni l’attenzione da parte del pubblico si è concentrata totalmente sul supporto e non sul contenuto, ovvero spendere per comprare l'Ipod o similari è un must, spendere per un cd o un film al cinema invece è ormai una rarità. Insomma va bene scaricare gratuitamente in un giorno mille canzoni, senza approfondire mai nulla. Davanti a questa rivoluzione l'industria, che è fatta anche di dinosauri, è rimasta immobile e il buon sapore del gratis la sta mandando a picco. Ma tutto ciò è stato possibile anche grazie al completo vuoto legislativo in materia. Faccio notare che invece in paesi come la Germania o la Francia ci sono leggi molto serie in materia e sanzioni molto alte contro la pirateria. Considerando l'importanza fondamentale
che ha la rete per il movimento 5 stelle, vorrei chiedere cosa pensa in materia di copyright e pirateria.

Alessandro Lastella risponde:
sono anche un deejay e ti ho capito molto bene;
vorresti fare una battaglia culturale?
Non abbiamo un programma nello specifico sul copyright e sulla SIAE e simili…
Dai la tua idea e inizia a scrivere un programma!

Monica Cristilli
La caratteristica del movimento 5 stelle è che il programma viene condiviso in rete e si può continuamente riscriverlo, migliorandolo. Non esiste una linea, esistono principi base in cui è apprezzabile il contenuto di tutti.
A seconda della relativa competenza, avverrà poi una discussione e i documenti vengono caricati, condivisi e poi portati all’interno degli organi di riferimento, di competenza. Il programma nazionale è “work in progress”, sempre.
Trovo che l’istruzione sia un argomento da approfondire ancora.
Sin dalle elementari bisognerebbe fare un passo in avanti sulla non-competitività dei bimbi e inserire la cultura musicale come integrazione alla istruzione.

Monica C.
Si, scelgo l’istruzione anche io come argomento

Argomento preponderante: Istruzione nella scuola.

Alex Pojer fa valutare il caso di riprendere gli argomenti proposti e non scelti le volte successive, dopo aver concluso quello scelto in data odierna.

Emanuele R.
C’è un problema che si scatena trattando l’istruzione col mezzo internet.
Tutti i maggiori licei milanesi lo utilizzano come forma di comunicazione. Troppa esperienza e troppa poca cultura. Gli insegnanti non hanno tempo in più oltre a quello che serve per finire velocemente il programma.
Quindi via con lo scarico dei compiti in latino attraverso internet.
Spesso riportati con errori dagli insegnanti e clonati con le versioni corrette da parte degli studenti col semplice “copia-incolla”.
I genitori non riescono ad interagire con gli insegnanti per molteplici motivi.

Alex Pojer
Considero fondamentalmente la scuola pubblica come destinataria di finanziamenti pubblici.
Nella mia scuola arriva una volta all’anno la giornata della manutenzione, ove i genitori volontari imbiancano, puliscono, ecc ecc, perché mancano i finanziamenti dal comune. Concentrei I finanziamenti pubblici alla sola scuola pubblica.
Non c’è disparità tra le scuole pubbliche e private quando valutiamo il buono scuola : se il reddito medio è molto alto, tutti coloro che hanno questo reddito hanno il diritto di usufruire del buono scuola (rimborso in parte delle rate scolastiche, ndr).
Allora ti piace vincere facile? Occorre dirottare tutto sulla scuola pubblica, altrimenti si creano solo sacche di sottocultura che producono tensioni e disagi sociali.
La collaborazione dei genitori è da rendere più efficace, perché i bimbi hanno i genitori come modello educativo.
Non penso che partecipare alle riunioni (anche se in orari non convenzionali) possa essere impossibile. È giusto che i genitori sacrifichino qualche ora di lavoro per partecipare a queste attività/iniziative.

Massimo C.
Nel quartiere è importante che si parli di scuola elementare e media, ma valuterei il problema del dopo. Ci vorrebbe una istruzione continua anche dopo la scuola dell’obbligo (know-how). Inserire la questione nel programma nazionale, cioè prevedere un reale processo di formazione globale per creare professionalità nel lavoro che si va a fare (ndr). Quindi internet si potrebbe utilizzare per questo: creare collaborazione con la scuola privata che funziona.
Perché buttare le scuole private? Ragioniamo tutto a 360 gradi.

Paolo G.
Non trovo differenza tra scuola pubblica e privata.
Sono soldi che escono continuamente, specialmente per chi come me ha tre figli. Le scuole private te li chiedono subito.
Lo stato per stare in piedi deve occuparsi di istruzione e salute; non dovrebbe esistere finanziamento si, finanziamento no. La scuola esiste e basta.
La scuola deve avere la base per poter vivere, non sopravvivere.
Deve essere come una chiesa: avete mai visto una chiesa senza candele?
Le candele devono esserci, punto e basta.
Lo stato deve avere le scuole, punto e basta.
L’istruzione prima di tutto: non deve dipendere dal finanziamento si o finanziamento no. Dobbiamo avere il diritto della libertà di scegliere il pubblico o il privato. Tutti dobbiamo avere la possibilità di respirare l’aria, bere l’acqua, avere la scuola (pubblica o privata).
Introdurrei l’apprendistato: chi non vuole proseguire gli studi, per qualsivoglia motivo, che abbia un iter di formazione, alternato al lavoro pratico, e alla conseguente verifica da parte delle persone competenti e più esperte.
L’insegnate formatore deve essere più preparato/informato/aggiornato/sperimentato, più di chiunque altro e non deve essere impreparato, nonostante la costante della precarietà.
Ma è mai possibile che un insegnante di matematica non sappia come accendere un computer?
Io lavoro in università (architetto ndr) e ho un contratto rinnovato di anno in anno, da 15 anni. Mi pagano esclusivamente le ore previste in aula, come da programma. L’elaborazione delle tesi, il supporto dedicato agli studenti, sono fuori dal mio contratto, ovvero non retribuite.
Ma cavoli (ndr), non stiamo fornendo un’istruzione universitaria adeguata a gente che esce e costruisce case??

Alessandro Lastella
L’insegnamento universitario non è una realtà che conosco molto.
L’insegnamento comunque lo vedo come una missione. Proprio per questo deve essere di priorità rispetto ad altro: sono responsabilità (per esempio pensate ad un chirurgo…).
Stessa cosa penso per gli insegnanti.
Precarizzarli sempre è sbagliato, bisognerebbe dar loro incentivi, non tagli.
I ragazzi arrivano prima degli insegnanti a internet? Ne hanno troppo?
Propongo che a scuola si elimini l’uso dei cellulari (Semplice proposta di buon senso), iphone, ipod, ecc ecc…durante le lezioni classiche e in particolar modo quando gli alunni devono essere sottoposti ad una verifica o esame.
Escluderei però quelle sessioni riguardanti l’informatica.
I libri devono essere letti e studiati su carta. Gli ebook sono ok se limitati alla sola lettura. Il mezzo internet è un accesso veloce alla informazione.
Darei incentivi alla scuola pubblica, senza nulla togliere a quella privata.
Sono a favore dei comitati dei genitori a cui assegnerei maggior potere decisionale extrascolastico, per supportare anche gli insegnanti con il teatro, con i corsi di musica, con tutta quella extra cultura, condotta da genitori competenti.
Sono favorevole all’aggiornamento costante del corpo dei docenti.

Luca G.
Dovrebbe essere migliorata la percezione che si ha degli insegnanti nella società. Si pensa erroneamente che sia giusto pagarli poco, perché lavorano poco.Visto il loro ruolo fondamentale bisognerebbe invece prima di tutto pagarli di più e credo che ciò aumenterebbe anche il loro senso di responsabilità.
Non si è mai investito abbastanza nella ricerca, nella cultura, nell' istruzione.
Per fare un esempio in Germania esiste da anni la carta di credito dello studente universitario, perché lo stato sa che agevolare lo studio è un investimento sul futuro. Le scuole primarie italiane sono considerate buone e l'esperienza con i miei due figli va in questa direzione, eppure nella loro scuola manca quasi tutto e non c'è traccia di inglese fatto seriamente, nè di musica, nè di informatica. Per cui diventa obbligatorio integrare con lezioni private.
Per quanto riguarda i test d’accesso alle università, io sono fortemente contrario, perché, come al solito in Italia, lasciano grande spazio alle raccomandazioni dei "figli di". Sono favorevole invece a far sostenere esami specifici della facoltà nel primo anno, per verificare la preparazione e permettere di accedere agli anni successivi.


Monica Cristilli
Rilevo punti su cui mi trovo d’accordo:
fondamentale avere istruzione in tutti i livelli
ci deve essere interazione tra il comitato dei genitori nel contribuire alle spese di messa in opera e di scelte, aldilà della semplice manutenzione;
fondamentale l’istruzione del professore, poiché crea i cittadini del domani. Costanza in tutti gli ambiti.
Approvo l’investimento nelle tecnologie, ma non la considero primaria a discapito del contenuto;
L’attività dell’insegnante deve essere riconosciuta e avere un corrispettivo adeguato;
Constato un numero sproporzionato di insegnanti (pochi ndr)

L’insegnante non deve avere troppe nozioni, ma avere un buon imprinting, se no si rivelano solo grandi catalizzatori di informazioni, senza fornire i mezzi su come poterli utilizzare. Quindi approvo la formazione e la collaborazione totale: la musica trattata con lo specialista competente… per esempio.
Approvo lo sviluppo dei pensieri logici dello studente: non avere troppe informazioni, ma quelle poche saperle elaborare.

Monica C.
Includerei nella formazione degli insegnanti la crescita personale. Poter capire di trattare le informazioni con professionalità e saperle insegnare allo studente (potenziale insegnante di domani) crea responsabilità anche a chi le riceve.

Prossima data dell’incontro è stabilita all’unanimità il 9 gennaio 2013.
Location bar delfico, Milano.
(probabilmente i promemoria verranno inviati anche tramite sms, poiché non tutte le email di promemoria sono state ricevute).


LA RIUNIONE TERMINA ALLE ORE 23,19