QUARTIERE
ZONA 8 – BAR DELFICO – MILANO
Nr
08 Presenti :
Alessandro
Lastella, Monica Cristilli, Massimo C., Luca G., Emanuele R., Monica
C., Alex Pojer, Paolo G..
Verbalizzatore:
Monica C.
Moderatore:
Alessandro Lastella
Rilevatore
Tempo: Monica Cristilli
Inizio
riunione ore 21,40
Prende
la parola Alessandro Lastella per descrivere ai nuovi arrivati,
Emanuele R. e Luca G., cosa è e come si muove il movimento 5 stelle.
E’
importante iscriversi al movimento, oltre che al blog – come lo è
Luca – poiché il blog risulta un pochino sterile ai fini del
programma.
Iscriversi
al sito del movimento e certificarsi, permette non solo di scrivere,
rimarcare, correggere,interagire e intervenire nei testi pubblicati,
ma addirittura partecipare alla stesura del programma comunale,
regionale o nazionale.
In
esso è possibile difatti anche dare le preferenze ai candidati.
Fondamentale
è la certificazione per accedere alle elezioni.
Si
passa poi alla spiegazione del “gruppo di lavoro”, definito come
“il laboratorio delle 5 stelle”. E’ un mezzo per stimolare le
persone ad uscire di casa, anche nelle notti buie e tempestose (ndr)
e lavorare insieme in gruppo per portare avanti progetti vicini alla
realtà che si vive. Il gruppo di lavoro è formato da cittadini che
vogliono riappropriarsi della politica.
Modo
di operare del gruppo di lavoro.
Si
parte da un primo giro di interventi sui cui si lancia un argomento.
Quello
che risulta il più nominato, verrà discusso.
L’argomento
viene proposto in base alle proprie competenze o in base alle proprie
esperienze ed esigenze, inerente alle problematiche del quartiere,
comunale, regionale o anche a carattere nazionale.
Principio
base è la condivisione.
Quando
si trova il modo per risolverlo, in base a pareri comuni, dove
finisce questo argomento trattato?
Viene
pubblicato sul portale “programma Lombardia” e su “pbworks”.
Qui
i cittadini possono verificare le informazioni trattate e possono
intervenire, aggiungendo, correggendo o varie, se necessario.
La
nostra filosofia è “uno vale uno” (= anche chi arriva ultimo).
PRIMO
GIRO
Emanuele
R.
Sono
un ex dirigente di una industria farmaceutica, ora disoccupato.
La
mia esperienza politica è uguale a zero e pure le mie conoscenze in
generale in questo ambito. La mia è curiosità, per capire se si può
fare qualcosa di fronte a questi problemi a livello, comunale, e
provinciale.
Sono
laureato in scienze agrarie e ho competenza nella sanità veterinaria
e negli aspetti legati nei prodotti sanitari veterinari (tipo case
come Aia, Amadori….).
Oggi
sto facendo esperienza nel campo delle attività di volontariato, in
cui noto la carenza nel sostegno allo studio, e vedo la scarsa
attitudine degli studenti nell’affrontare lo studio stesso. Il tema
che vorrei proporre riguarda la facilità del metodo di studio
attraverso l’uso di internet e vorrei valutare anche quanta leva fa
internet sui ragazzi. Ma come sarà il futuro giovanile attraverso
internet?
Ho
difficoltà di interagire con mio figlio a proposito. Quanto pesa il
parere del gruppo internet rispetto a quello del genitore?
Alex
P.
Non
ho preferenze di argomento
Massimo
C.
Lascio
spazio agli argomenti altrui
Paolo
G.
Ma
avrei una domanda per Emanuele: la differenza dello studio oggi è
legata al tipo di ragazzo o alla scuola?
Emanuele
risponde: secondo me tocca entrambe gli aspetti. Gli insegnanti non
sono in grado di dare supporto con la istruzione, e il preside ha
difficoltà a seguire ragazzi esuberanti e socievoli.
Paolo
prosegue:
ho
seguito in queste ultime due settimane vari dibattiti televisivi,
prestando attenzione maggiore alle critiche che arrivavano da fuori;
(1)
il problema scuola sta diventando pesantissimo. Ho sentito in
riunioni al liceo Severi insegnanti che dicono ai genitori che
siccome la scuola non ha soldi, i genitori devono andare da chi hanno
votato e minacciarlo....
E
poi il giorno dopo a Roma tutti gli insegnanti in piazza per
protesta, bloccando tutte le attività extrascolastiche (l’unico a
salvarsi l’esame di informatica, pagato all’inizio dell’anno
all’ente pubblico....).
Un
finanziatore privato risolverebbe tutte le proteste…mah…
(2)
nessuno parla dei detenuti nelle carceri. E’ stata mossa una forte
critica all’organizzazione politica che non ha mai preso in
considerazione un piano di intervento sulle carceri.
(3)
la disoccupazione giovanile non posso risolverla io… ma in rete si
può fare molto. Ci sono aziende in rete che cercano personale e
queste informazioni non arrivano dall’altra parte, ai genitori dei
ragazzi disoccupati.
Alessandro
Lastella
Io
vorrei trattare su come ampliare/migliorare la comunicazione online
nelle scuole
Luca
G.
Sono
musicista e cantautore. Da anni sono nell’industria musicale. Sono
laureato in scienze politiche. Non sono mai stato iscritto a nessun
partito, anche se come musicista negli anni ho sostenuto, mettendomi
a disposizione, diverse cause. Il mio orientamento politico e
culturale è sempre stato di sinistra.
Vorrei
parlare di come l'avvento del digitale, pur con indubbi vantaggi,
abbia messo in ginocchio la produzione musicale, cinematografica e
ora anche letteraria. L'argomento centrale è quindi la pirateria.
Vorrei sottolineare che questo tipo di industria si muove a cavallo
tra intrattenimento e arte, nel migliore dei casi, ma comunque
riguarda la cultura di un paese e riguarda un 'infinità di addetti
ai lavori con mestieri diversi. Negli ultimi anni l’attenzione da
parte del pubblico si è concentrata totalmente sul supporto e non
sul contenuto, ovvero spendere per comprare l'Ipod o similari è un
must, spendere per un cd o un film al cinema invece è ormai una
rarità. Insomma va bene scaricare gratuitamente in un giorno mille
canzoni, senza approfondire mai nulla. Davanti a questa rivoluzione
l'industria, che è fatta anche di dinosauri, è rimasta immobile e
il buon sapore del gratis la sta mandando a picco. Ma tutto ciò è
stato possibile anche grazie al completo vuoto legislativo in
materia. Faccio notare che invece in paesi come la Germania o la
Francia ci sono leggi molto serie in materia e sanzioni molto alte
contro la pirateria. Considerando l'importanza fondamentale
che
ha la rete per il movimento 5 stelle, vorrei chiedere cosa pensa in
materia di copyright e pirateria.
Alessandro
Lastella risponde:
sono
anche un deejay e ti ho capito molto bene;
vorresti
fare una battaglia culturale?
Non
abbiamo un programma nello specifico sul copyright e sulla SIAE e
simili…
Dai
la tua idea e inizia a scrivere un programma!
Monica
Cristilli
La
caratteristica del movimento 5 stelle è che il programma viene
condiviso in rete e si può continuamente riscriverlo, migliorandolo.
Non esiste una linea, esistono principi base in cui è apprezzabile
il contenuto di tutti.
A
seconda della relativa competenza, avverrà poi una discussione e i
documenti vengono caricati, condivisi e poi portati all’interno
degli organi di riferimento, di competenza. Il programma nazionale è
“work in progress”, sempre.
Trovo
che l’istruzione sia un argomento da approfondire ancora.
Sin
dalle elementari bisognerebbe fare un passo in avanti sulla
non-competitività dei bimbi e inserire la cultura musicale come
integrazione alla istruzione.
Monica
C.
Si,
scelgo l’istruzione anche io come argomento
Argomento
preponderante: Istruzione nella scuola.
Alex
Pojer fa valutare il caso di riprendere gli argomenti proposti e non
scelti le volte successive, dopo aver concluso quello scelto in data
odierna.
Emanuele
R.
C’è
un problema che si scatena trattando l’istruzione col mezzo
internet.
Tutti
i maggiori licei milanesi lo utilizzano come forma di comunicazione.
Troppa esperienza e troppa poca cultura. Gli insegnanti non hanno
tempo in più oltre a quello che serve per finire velocemente il
programma.
Quindi
via con lo scarico dei compiti in latino attraverso internet.
Spesso
riportati con errori dagli insegnanti e clonati con le versioni
corrette da parte degli studenti col semplice “copia-incolla”.
I
genitori non riescono ad interagire con gli insegnanti per molteplici
motivi.
Alex
Pojer
Considero
fondamentalmente la scuola pubblica come destinataria di
finanziamenti pubblici.
Nella
mia scuola arriva una volta all’anno la giornata della
manutenzione, ove i genitori volontari imbiancano, puliscono, ecc
ecc, perché mancano i finanziamenti dal comune. Concentrei I
finanziamenti pubblici
alla sola scuola pubblica.
Non
c’è disparità tra le scuole pubbliche e private quando valutiamo
il buono scuola : se il reddito medio
è molto alto,
tutti coloro che hanno questo reddito hanno il diritto di usufruire
del buono scuola (rimborso in parte delle rate scolastiche, ndr).
Allora
ti piace vincere facile? Occorre dirottare tutto sulla scuola
pubblica, altrimenti si creano solo sacche di sottocultura che
producono tensioni e disagi sociali.
La
collaborazione dei genitori è da rendere più efficace, perché i
bimbi hanno i genitori come modello educativo.
Non
penso che partecipare alle riunioni (anche se in orari non
convenzionali) possa essere impossibile. È giusto che i genitori
sacrifichino qualche ora di lavoro per partecipare a queste
attività/iniziative.
Massimo
C.
Nel
quartiere è importante che si parli di scuola elementare e media, ma
valuterei il problema del dopo. Ci vorrebbe una istruzione continua
anche dopo la scuola dell’obbligo (know-how).
Inserire la questione nel programma nazionale, cioè prevedere un
reale processo di formazione globale per creare professionalità nel
lavoro che si va a fare (ndr).
Quindi internet si potrebbe utilizzare per questo: creare
collaborazione con la scuola privata che funziona.
Perché
buttare le scuole private? Ragioniamo tutto a 360 gradi.
Paolo
G.
Non
trovo differenza tra scuola pubblica e privata.
Sono
soldi che escono continuamente, specialmente per chi come me ha tre
figli. Le scuole private te li chiedono subito.
Lo
stato per stare in piedi deve occuparsi di istruzione e salute; non
dovrebbe esistere finanziamento si, finanziamento no. La scuola
esiste e basta.
La
scuola deve avere la base per poter vivere, non sopravvivere.
Deve
essere come una chiesa: avete mai visto una chiesa senza candele?
Le
candele devono esserci, punto e basta.
Lo
stato deve avere le scuole, punto e basta.
L’istruzione
prima di tutto: non deve dipendere dal finanziamento si o
finanziamento no. Dobbiamo avere il diritto della libertà di
scegliere il pubblico o il privato. Tutti dobbiamo avere la
possibilità di respirare l’aria, bere l’acqua, avere la scuola
(pubblica o privata).
Introdurrei
l’apprendistato: chi non vuole proseguire gli studi, per
qualsivoglia motivo, che abbia un iter di formazione, alternato al
lavoro pratico, e alla conseguente verifica da parte delle persone
competenti e più esperte.
L’insegnate
formatore deve essere più
preparato/informato/aggiornato/sperimentato, più di chiunque altro e
non deve essere impreparato, nonostante la costante della precarietà.
Ma
è mai possibile che un insegnante di matematica non sappia come
accendere un computer?
Io
lavoro in università (architetto ndr)
e ho un contratto rinnovato di anno in anno, da 15 anni. Mi pagano
esclusivamente le ore previste in aula, come da programma.
L’elaborazione delle tesi, il supporto dedicato agli studenti, sono
fuori dal mio contratto, ovvero non retribuite.
Ma
cavoli (ndr),
non stiamo fornendo un’istruzione universitaria adeguata a gente
che esce e costruisce case??
Alessandro
Lastella
L’insegnamento
universitario non è una realtà che conosco molto.
L’insegnamento
comunque lo vedo come una missione. Proprio per questo deve essere di
priorità rispetto ad altro: sono responsabilità (per esempio
pensate ad un chirurgo…).
Stessa
cosa penso per gli insegnanti.
Precarizzarli
sempre è sbagliato, bisognerebbe dar loro incentivi, non tagli.
I
ragazzi arrivano prima degli insegnanti a internet? Ne hanno troppo?
Propongo
che a scuola si elimini l’uso dei cellulari (Semplice proposta di
buon senso), iphone, ipod, ecc ecc…durante le lezioni classiche e
in particolar modo quando gli alunni devono essere sottoposti ad una
verifica o esame.
Escluderei
però quelle sessioni riguardanti l’informatica.
I
libri devono essere letti e studiati su carta. Gli ebook sono ok se
limitati alla sola lettura. Il mezzo internet è un accesso veloce
alla informazione.
Darei
incentivi alla scuola pubblica, senza nulla togliere a quella
privata.
Sono
a favore dei comitati dei genitori a cui assegnerei maggior potere
decisionale extrascolastico, per supportare anche gli insegnanti con
il teatro, con i corsi di musica, con tutta quella extra cultura,
condotta da genitori competenti.
Sono
favorevole all’aggiornamento costante del corpo dei docenti.
Luca
G.
Dovrebbe
essere migliorata la percezione che si ha degli insegnanti nella
società. Si pensa erroneamente che sia giusto pagarli poco, perché
lavorano poco.Visto il loro ruolo fondamentale bisognerebbe invece
prima di tutto pagarli di più e credo che ciò aumenterebbe anche il
loro senso di responsabilità.
Non
si è mai investito abbastanza nella ricerca, nella cultura, nell'
istruzione.
Per
fare un esempio in Germania esiste da anni la carta di credito dello
studente universitario, perché lo stato sa che agevolare lo studio è
un investimento sul futuro. Le scuole primarie italiane sono
considerate buone e l'esperienza con i miei due figli va in questa
direzione, eppure nella loro scuola manca quasi tutto e non c'è
traccia di inglese fatto seriamente, nè di musica, nè di
informatica. Per cui diventa obbligatorio integrare con lezioni
private.
Per
quanto riguarda i test d’accesso alle università, io sono
fortemente contrario, perché, come al solito in Italia, lasciano
grande spazio alle raccomandazioni dei "figli di". Sono
favorevole invece a far sostenere esami specifici della facoltà nel
primo anno, per verificare la preparazione e permettere di accedere
agli anni successivi.
Monica
Cristilli
Rilevo
punti su cui mi trovo d’accordo:
fondamentale
avere istruzione in tutti i livelli
ci
deve essere interazione tra il comitato dei genitori nel contribuire
alle spese di messa in opera e di scelte, aldilà della semplice
manutenzione;
fondamentale
l’istruzione del professore, poiché crea i cittadini del domani.
Costanza in tutti gli ambiti.
Approvo
l’investimento nelle tecnologie, ma non la considero primaria a
discapito del contenuto;
L’attività
dell’insegnante deve essere riconosciuta e avere un corrispettivo
adeguato;
Constato
un numero sproporzionato di insegnanti (pochi ndr)
L’insegnante
non deve avere troppe nozioni, ma avere un buon imprinting, se no si
rivelano solo grandi catalizzatori di informazioni, senza fornire i
mezzi su come poterli utilizzare. Quindi approvo la formazione e la
collaborazione totale: la musica trattata con lo specialista
competente… per esempio.
Approvo
lo sviluppo dei pensieri logici dello studente: non avere troppe
informazioni, ma quelle poche saperle elaborare.
Monica
C.
Includerei
nella formazione degli insegnanti la crescita personale. Poter capire
di trattare le informazioni con professionalità e saperle insegnare
allo studente (potenziale insegnante di domani) crea responsabilità
anche a chi le riceve.
Prossima
data dell’incontro è stabilita all’unanimità il 9 gennaio 2013.
Location
bar delfico, Milano.
(probabilmente
i promemoria verranno inviati anche tramite sms, poiché non tutte le
email di promemoria sono state ricevute).
LA
RIUNIONE TERMINA ALLE ORE 23,19